Gnocchi freschi fatti a mano disposti su un piano infarinato.

Vi presentiamo gli gnocchi

La storia degli gnocchi ha almeno cinquecento anni. Come lo sappiamo? Abbiamo le fonti, ossia due maestri della cucina italiana del Rinascimento: Cristoforo Messisbugo e Bartolomeo Scappi.

I “maccaroni detti gnocchi” , come si legge nei loro trattati, erano impastati con farina, pangrattato, acqua bollente e uova. Come si fa anche oggi, gli gnocchi del Cinquecento venivano lavorati “su il rovescio della gratugia”.

Il condimento tipico dell’epoca, comune a tutti i tipi di pasta era composto da burro, zucchero, formaggio e spezie, come avviene in tante tradizioni carnevalesche italiane con i ravioli dolci alla cannella.

Oggigiorno, i più noti in Italia sono gli gnocchi di patate, la cui diffusione avviene nell’Ottocento, ma fino agli inizi del secolo successivo erano solo una delle versioni degli gnocchi. La prima ricetta di gnocchi di patate rinvenuta in Italia è firmata da Pellegrino Artusi e prevedeva patate lessate e schiacciate, impastate con petto di pollo, parmigiano, tuorli d’uovo, farina e noce moscata.

Poi ce n’era un’altra versione, con solo patate e farina, ed erano detti “Gnocchi alla marchigiana” (compaiono in una ricetta per la prima volta nel 1871).

Granoro propone due tipi di gnocchi, le Chicche di patate e gli Gnocchi, entrambi prodotti con con Patate Fresche Italiane impastate a caldo, cotte al vapore e con semola di Grano duro 100% Italiano.

Il sapore è delicato e il profumo è quello tipico delle Patate Fresche cotte a vapore.

Scoprili sul nostro Shop >

CARRELLO
  • No products in the cart.
logo granoro
richiamo precauzionale Passata di DATTERINI GRANORO lotto m214 scadenza 31/12/2026
possibile presenza corpo estraneo.
AGGIORNAMENTO ALLERTA DEL 06/08/2025
Granoro informa che “In data 04 agosto 2025, presso il Dipartimento Provinciale di Bari dell’ARPA PUGLIA, si è tenuto l’esame ufficiale del reperto oggetto di segnalazione e di campioni rappresentativi del medesimo lotto, acquisiti nel corso delle verifiche svolte in collaborazione con le autorità competenti. L’esame ha consentito di accertare quanto segue:
  • all’interno dei campioni analizzati non è stato rinvenuto alcun corpo estraneo alla passata di datterini;
  • la bottiglia oggetto della segnalazione si presentava già aperta al momento dell’esame e conteneva un frammento vitreo che, per forma, spessore e tipologia di zigrinatura di fondo, è risultato non compatibile con il contenitore originario del prodotto Granoro;
  • gli elementi riscontrati fanno ragionevolmente escludere un’origine produttiva del frammento vetroso rinvenuto e non evidenziano difetti riconducibili alla nostra filiera produttiva o ai materiali utilizzati.”
Invito Granoro per il Cibus 2024, padiglione 05 stand M 016
0