Sostenere il restauro di una delle opere simbolo della storia della Città di Corato e incentivare gli orientativi formativi degli studenti del Liceo Classico “Oriani – Tandoi”. Questo è l’intento dell’azienda Granoro che finanzierà come unico Sponsor il cantiere didattico per il restauro conservativo del busto argenteo raffigurante San Cataldo (patrono di Corato) conservato nella Chiesa Matrice.
Il busto argenteo risale al 1770 quando fu commissionato dal Sindaco e dal Capitolo Ecclesiastico per sostituire la più antica effigie del XV secolo degradata dal tempo. L’opera è attribuita all’argentiere napoletano Costanzo Mellino attivo a Napoli nella seconda metà del XVIII secolo e raffigura il Santo Patrono in abiti vescovili, con la mano destra benedicente e la sinistra che regge il pastorale. La statua è interamente realizzata in lamina d’argento con decorazioni dorate, create secondo la tecnica della doratura a mercurio. La base argentea presenta, nella parte anteriore, la cinta muraria della città di Corato.
Il restauro, secondo le recenti norme consentite dalla legislazione, avverrà ad opera dello Studio D’Arte e Restauro Iaccarino & Zingaro, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia.
L’attività, in linea con gli orientamenti formativi voluti dalla Dirigente Prof.ssa Angela Adduci e dal Collegio Docenti e per questo restauro in particolare dalla Prof.ssa Chiara Capozza, ha infatti come scopo fondamentale accrescere e potenziare l’esperienza didattica degli studenti dell’Indirizzo di Beni Culturali e i partecipanti alla seconda annualità dell’Alternanza Scuola- Lavoro in Beni Culturali del Liceo Classico “Oriani – Tandoi” di Corato. Per i giovani studenti si prospetta un’occasione irripetibile per sentirsi parte attiva di un progetto di restauro estremamente delicato che fornirà l’opportunità di effettuare un ricco assaggio pratico degli studi intrapresi.
L’inizio dei lavori è previsto nella settimana successiva al 15 ottobre, data della presentazione alla stampa del restauro (presso il Museo della Città e del Territorio alle ore 19.30). La conclusione è prevista per la metà di dicembre con la pubblicazione di un quaderno redatto dagli studenti che, partendo dalla storia del manufatto, descriverà i lavori di restauro e l’esperienza vissuta.
Il laboratorio di restauro, con le attività tecniche e pratiche, si svolgerà presso il Museo della Città e del Territorio, come da convezione prevista con il Comune di Corato che ha offerto il patrocinio e la Società Sistema Museo diretta dal Dott. Gian Luca Bellucci.
La convenzione prevede anche una serie di incontri teorici per approfondire la conoscenza delle tecniche di lavorazione dei metalli e degli artisti/argentieri che hanno eseguito tali opere oltre alla visita (previa prenotazione) ogni martedì e giovedì nel pomeriggio delle scolaresche della scuola primaria e secondaria di primo grado, così come associazioni, privati cittadini e chiunque sia interessato a seguire l’esperienza durante i lavori.
“In un momento socio-economico particolare è sempre più difficile trovare partner privati che abbiano come unico fine quello di sostenere il Territorio e valorizzare i giovani che lo vivono – spiega la Prof.ssa Chiara Capozza, docente tutor e facilitatore nell’organizzazione del cantiere-scuola – e per questo emerge con forza il ruolo fondamentale e altamente meritorio dell’azienda Granoro che, sponsorizzando da sola tale cantiere didattico mi ha evitato il difficile compito di reperire altri Sponsor disponibili a partecipare a questo progetto ed ha reso possibile la realizzazione di questa esperienza molto qualificante per gli alunni. I ragazzi potranno sperimentare le tecniche per ridare luce e valore ad un’opera preziosissima che rappresenta il Santo Protettore della nostra città “Il Primo”, se vogliamo, per i cittadini di Corato”.
LE FASI DEL RESTAURO
Il restauro prevede: la pulitura preliminare della superficie argentea; pulitura e lavaggi delle parti in argento; eventuali integrazioni di parti mancanti con lamine d’argento; protezione della superficie con vernice idonea per metalli preziosi; eventuale rimontaggio delle lamine d’argento con viti in argento compatibili con la composizione chimica del metallo.